Da qualche minuto sono stati annunciati i risultati delle elezioni presidenziali (provvisori perché ancora appellabili). Un po' avventatamente mi trovavo proprio davanti alla sede della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) quando diverse telefonate ci hanno resi coscienti che propri alle ore 16.30 iniziava la lettura dei dati. Allora via di corsa, verso la nostra comunità a Limete. Il percorso che con un traffico medio si può fare in 45 minuti l'abbiamo compiuto in un quarto d'ora: veramente Kinshasa in questi giorni è bloccata, ferma. La litania dei risultati è lunga: il pastore protestante Daniel Ngoy Mulunda che presiede la CENI ha snocciolato nomi e numeri per arrivare al dato finale, le due cifre veramente attese: Joseph Kabila Kabange 48,95%, Etienne Tshisekedi 32,33% dei suffragi, con il rimanente 20% ripartito tra gli altri candidati che dall'inizio era fuori gioco. Così il quarantenne Kabila, arrivato al potere dieci anni fa per risolvere la situazione politica dopo l'assassinio del padre Laurent Kabila si ritrova di nuovo presidente. I dubbi sulla trasparenza del processo elettorale rimangono e questo segna il percorso che inizia oggi. E ciò che riserverà il futuro di questa nazione è ancora in gran parte oscuro. Riemergono poi due grandi temi che solo una leadership illuminata potrebbe dipanare: il regionalismo e il tribalismo, che segna fortemente la scelta della classe dirigente e quindi anche il rapporto tra il popolo e i vertici della nazione; l'ingerenza straniera con i grandi rapporti economici a stabilire strategie di sviluppo che poco coinvolgono i cittadini, costretti a subire. Non sono teorie che elaboro a tavolino ma il contatto vivo con la mia comunità che rispecchia appartenenze regionali diverse e ragiona spesso ad alta voce. Poi, prima di arrivare a risolvere queste questioni la stragrande maggioranza dei congolesi attende risposte più concrete: scuole, strade, ospedali, mezzi pubblici di trasporto, sicurezza e giustizia. Situazioni non certo semplici aspettano il presidente, che - se non interverranno elementi nuovi - dovrà prestare giuramento tra qualche settimana. L'attesa quindi non è terminata...
La città di Kinshasa vive ore complicate dopo l'annuncio dei risultati. Etienne Tshisekedi si è autoproclamato presidente, dichiarando invalidi gli scrutini.
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