samedi 26 novembre 2011

Elezioni presidenziali e preghiera

Lunedì 28 novembre, il fatidico giorno sta arrivando. Quando sono arrivato in RDC la data era già stabilita e sembrava lontanissima. Ora è imminente e la tensione è decisamente salita. La campagna elettorale si è svolta in modo non dissimile da come sono sempre stato abituato a vederla. Manifesti, immagini, pubblicità in tv, meeting e messaggi... E' vero che ogni paese ha le sue peculiarità, ma a giudicare da quello che è accaduto recentemente altrove in situazioni simili, non c'è molto da stare tranquilli. Oggi anche l'unità di crisi del Ministero degli Esteri italiano ha fatto il suo dovere inviando due sms di avvertimento: evitare gli spostamenti, stare lontani dai luoghi di assembramento. Qualche settimana fa l'Ambasciata d'Italia a Kinshasa aveva inviato una lettera con alcune consegne più precise, come quella di tenere a portata di mano un bagaglio con tutto l'essenziale, pronti ad ogni evenienza... Lo stile missionario chiede di non lasciare il proprio luogo di apostolato quando ci sono difficoltà, semmai di amarlo di più. E questo post vuole essere una manifestazione di affetto per questa nazione che - è il ritornello anche della propaganda politica - ha tante ricchezze da utilizzare per un vero progresso. Con la preghiera chiedo di essere vicino a chi crede che un gesto democratico come le elezioni può veramente fare bene allo sviluppo della società, ma anche a coloro che, approfittando dell'occasione, vorrebbero garantirsi un posto dove sfruttare il potere per il proprio interesse personale. Mi riservo un commento su candidati e sull'eletto quando tutto si sarà realizzato. Si possono intendere a distanza i rumori delle folle che passano sul grande Boulevard Lumumba per partecipare alla chiusura della campagna elettorale. La preghiera è che tolleranza e rispetto reciproco, insieme a chiarezza e legalità, possano guidare tutti in un momento così delicato.