jeudi 19 mai 2011

Il Pane Quotidiano

 
Banatcheck Nguizani è il giovane (45 anni) fondatore della «École Nicolas les enfants sages» (ENES - in tutta la francofonia si utilizzano molto le sigle) di Kinshasa, commune di Nsele. La sua è una storia originale, come tante qui in Congo. Appassionato di letteratura per l’infanzia e laureato in pedagogia, inizia l’attività aprendo un panificio alla periferia di Kinshasa, nel quartiere nato oltre l’Aeroporto di N’Djili. L’idea è di rendere disponibile il cibo per la zona, ma anche di insegnare un lavoro. E la cosa funziona bene. 
I ragazzi che frequentano il laboratorio però non vanno a scuola, sono spesso ragazzi di strada e questo, evidentemente, non lo soddisfa. Inizia allora a raccogliere i ragazzi e organizza per loro la prima scuola, sotto un albero di mango. Era l’inizio dell’anno scolastico 1999 e gli alunni erano 26. Man mano la scuola prende sempre più spazio e sostituisce il panificio, anche perché negli ultimi anni sono stati aperti panifici industriali che forniscono pane a costi più bassi, sottraendo spazio al mercato dei più piccoli produttori.
Oggi la scuola conta circa 800 alunni tra primaria e secondaria. Gli inse-gnanti sono 25. L’edificio con le varie classi (ci sono corsi di mattino e al pomerig-gio per gruppi diversi) è in parte ricavato dall’ex panificio. Nell’ ambiente della “segre-teria” c’è anche una piccola biblioteca con i libri che sono divorati dai ragazzi che li portano a casa. E’ il nuovo pane della conoscenza che viene sfornato, insieme alle lezioni quotidiane – seguite senza alcuna distrazione, anche grazie al metodo pedagogico proposto da Banatcheck che lascia grande spazio al gioco e all’interazione. Al centro del cortile si trova la cisterna: i ragazzi possano approvvigionarsi d’acqua senza dover scendere al fiume e con la sicurezza di averla potabile.
Fin qui sembra tutto tranquillo e sereno. In realtà le famiglie degli alunni fanno fatica a pagare la tassa trimestrale e molti sono costretti a lasciare la scuola per impossibilità econo-mica. Degli 800 iscritti a settembre diverse decine hanno lasciato i corsi. Alcuni bambini, al ritorno da scuola, vanno nei boschi circostanti a fare legna; preparano delle fascine e si mettono ai bordi delle strade principali per venderle e guadagnare qualcosa per pagare la scuola. Con tutti i rischi che questo comporta.
Come possiamo aiutare gli alunni dell’ENES?
·      Un aiuto ai singoli studenti può intervenire sul costo trimestrale: si aggira attorno ai 15-16 euro, vale a dire 20.000 franchi congolesi, quindi 50 euro circa l’anno.
·      Un aiuto alla scuola può riguardare
o    l’acquisto di testi per la biblioteca;
o    la spesa per imbiancare un’aula o aggiustare i banchi o il pulmino per il trasporto degli alunni;
o    la possibilità di migliorare la dotazione di semplici strumenti pedagogici.


Banatcheck è un amico della comunità paolina di Kinshasa-Limete, sia perché in passato è stato nostro seminarista (poi la sua vocazione per l’insegna-mento l’ha portato altro-ve), sia perché sta prepa-rando alcuni romanzi per ragazzi che saranno editati dalla San Paolo. Ci vediamo spesso di domenica per la messa o quando passa per la comunità e approfitta dell’ energia elettrica per ricaricare il cellulare e usare il suo computer. Le foto illustrano la mia visita alla scuola: un’esperienza emozionante, vedere tanti bambini insieme, gioiosi e attenti, pieni di voglia di imparare. L’ENES, pur non essendo gestita da religiosi o da sacerdoti, è riconosciuta come scuola cattolica e ovviamente è verificata anche dagli organismi del Ministero dell’Istruzione.

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