samedi 16 juillet 2011

RDC

Approfitto del periodo di vacanze italiane per qualche incursione in Francia, così tengo allenata la mia lingua "africana", visto che al ritorno a Kinshasa mi aspettano giornate di predicazione. Semplici da capire le virgolette, perché il francese di africano non ha nulla e spero di avere tempo e capacità per addentrarmi presto nel lingala, una delle lingue della RDC.
A proposito di RDC mi ha fatto sorridere (e riflettere) il fatto che piano-terra (rez de chaussée) in francese si abbrevia proprio RDC. Come dire... la Repubblica Democratica del Congo sta proprio al piano terra. Forse sarebbe un buon punto di partenza, incominciare dal piano terra e non da sottoterra. Sono irrimediabilmente ottimista e sono certo che nel volgere di pochi anni la RDC spiccherà il volo e si svilupperà in tanti settori. Ma oggi siamo ancora al piano terra.
La scorsa settimana un aereo della maggiore compagnia congolese, la Hewa-Bora, è caduto in fase di atterraggio a Kisangani. Più di 60 morti tra cui un giovane e attivissimo vescovo, monsignor Camille Lembi. Vero che i crash aerei sono frequenti in Africa, ma l'attenzione mostrata dall'informazione internazionale sull'avvenimento fa pensare che in Congo la vita vale meno che altrove. Anche la sicurezza aerea è un segno di attenzione alla vita: non c'è solo il fatalismo, c'è la programmazione e la serietà di chi prende in carico tante persone. Per cercare di non rimanere sempre al RDC.

Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire